Prima Effe

Bullismo

Relazione con studenti preadolescenti e adolescenti, da dove iniziare? Far emergere il loro punto di vista riconoscendone la soggettività e favorendo il dialogo.

Uno dei primi quesiti che ci si pone, anche per noi adulti professionisti, nel mettersi in relazione con preadolescenti e adolescenti, è da che parte sia meglio iniziare nell’interazione. E dopo anni di esperienza nelle classi della scuola secondaria e non solo, sul territorio nazionale, ho sempre più chiara l’idea che sia fondamentale partire proprio da loro, rendendoli attori e protagonisti partecipi, della costruzione del proprio sapere.

Dare spazio al punto di vista dei giovani, spesso originale e libero, ci permette di uscire da pensieri ripetitivi e noiosi che accompagnano il passaggio di informazioni e contenuti da una generazione all’altra. Si, perché quello che accade a noi adulti, anche se professionisti specializzati, è di far prevalere la soggettività generazionale e i ruoli.

Così nasce l’idea della costruzione di un percorso con una metodologia che li vede coinvolti in prima linea, a recuperare informazioni già acquisite, scoprire punti di vista dell’altro attraverso uno scambio attivo di idee e esperienze con i propri pari e definire nuovi significati attraverso il confronto.

Ognuno sentendosi libero di esprimere il proprio pensiero e il proprio apprendimento e conoscenza circa un argomento, nel rispetto di sé e degli altri, offre il proprio contributo, come un tassello di un puzzle, che unito al sapere di compagni e compagne, che rappresentano gli altri tasselli dello stesso puzzle, permette la costruzione di un sapere nuovo, più grande e completo, che rappresenta il sapere comune.

Fondamentale rimane, inoltre, il ricordare che ogni adolescente rappresenta un singolo sistema di riferimento e necessita di un approccio unico e che la sua propensione a “somigliare”, che spesso si riscontra nei suoi comportamenti e atteggiamenti, è solo un modo per essere parte del gruppo, ma in realtà in ciascuno è presente con una forte propensione a distinguersi, a essere chiamato per nome, a essere riconosciuto.

Evelina Molinari, psicologa