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Ilaria, guerriera coraggiosa

Ilaria Bidini, aretina di 32 anni, vive da sempre su una sedia a rotelle a causa dell’osteogenesi imperfetta, una malattia genetica che rende le sue ossa molto fragili e che l’ha costretta a sopportare da sempre non solo la sua disabilità, ma anche le cattiverie e gli atti di discriminazione e bullismo da parte dei suoi coetanei e non solo.

Ciò che rende unica Ilaria, sono state e sono la sua forza e il suo coraggio nel rispondere, combattere e denunciare gli attacchi di  bulli e cyberbulli, attacchi ricevuti costantemente nella vita di tutti i giorni, ma diventati con il tempo sempre più pesanti e pieni di odio soprattutto sui suoi profili social.

Questo indomito coraggio le è valso lo scorso anno il titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” e un messaggio personale del Presidente, Sergio Mattarella che è stato ricordato e letto  durante la proclamazione della sua laurea in Scienze dell’educazione e della formazione all’università di Siena, con sede ad Arezzo.

Ilaria si è laureata a luglio proprio con una tesi che parla di come sconfiggere il bullismo e il cyberbullismo: per lei, sin dall’infanzia vittima di questi fenomeni, risulta di particolare importanza il contributo dell’educazione nella prevenzione e lotta al bullismo, quindi anche il ruolo della scuola, della famiglia e delle istituzioni.

La neo dottoressa ha chiuso il suo lavoro con una domanda significativa e che tutti spesso ci poniamo: anche il bullo è una vittima? Secondo Ilaria la risposta è sì: anche il bullo, è in fondo una vittima, poiché dalle testimonianze da lei raccolte per realizzare la sua tesi, ha scoperto che spesso si trasformano in bulli quelle persone che hanno in qualche modo avuto un’educazione “sbagliata”.

Anche e soprattutto per questo motivo resta fondamentale l’importanza della scuola e della lotta e testimonianza di persone e adulti di riferimento impegnati sul campo, “guerriere” coraggiose e splendide come Ilaria.