L’altro dato molto positivo emerso dall’indagine, è quanto questo calo sia direttamente correlato all’importante processo di educazione e prevenzione messo in atto negli ultimi anni negli Stati Uniti, dato che ci fa ben sperare e lavorare sempre di più e meglio in questo senso anche in Italia.
Nel nostro Paese, infatti, partendo anche da quanto avvenuto all’estero, sono stati attivati molte iniziative e cambiamenti che hanno messo al centro dell’attenzione questa vera e propria problematica sociale.
L’introduzione di normative specifiche, la definizione della figura di un docente responsabile per il bullismo all’interno di ogni istituto scolastico italiano, le attività delle Onlus e degli enti e istituzioni specializzati, sono stati e saranno gli strumenti di riferimento fondamentali per il cambiamento delle nuove generazioni e dei loro adulti di riferimento.
Interessante a questo proposito, è leggere insieme alcuni dati dello studio americano, dai quali emerge anche che:
La percentuale di ragazzi che subiscono atti di bullismo è ancora molto elevata in America (in Italia i dati del Censis del 2016 rilevano come nel 50 % delle scuole italiane si verifichino atti di bullismo e 1 ragazzo su 10 che subisce atti di cyberbullismo tenti o abbia tentato il suicidio) e molto lavoro andrà fatto, ma questi dati dimostrano quanto sia importante e fondamentale il lavoro di educazione e sensibilizzazione per riuscire a fare la differenza e invertire la tendenza negativa.
Attraverso il mio lavoro di docente e quello di ideazione e realizzazione di campagne di sensibilizzazione su media e social media e il costante lavoro di prevenzione e educazione scuole con FARE X BENE, mi sono sempre più resa conto di quanto sia necessario un vero e proprio cambiamento sociale e culturale: dobbiamo sempre più circoscrivere e far emergere questi comportamenti, non lasciando sole le vittime di bullismo, ma educandole a riconoscere il fenomeno e a parlarne e affrontarlo, attraverso la diffusione di strumenti e risorse educative, psicologiche e legali, valide per loro, le loro famiglie e i loro insegnanti.
L’Italia sta facendo un grosso lavoro in questo senso e l’esempio americano sarà un altro sprone a migliorare sempre di più il nostro sistema educativo e valoriale, contribuendo a rendere la nostra società un luogo più sano e accogliente per tutti.