IL CORPO DEL REATO

“Un drogato di merda. Un diverso. Un Corpo a perdere. Uno di quelli di cui si dice, nel gergo di certi sbirri, che abbiano il nome all’anagrafe scritto a matita. Perché cancellarlo è un attimo. E nessuno verrà a reclamare.” La morte di Stefano Cucchi è uno di quei fatti di cronaca che segnano una generazione e un pezzo di storia italiana. Perché vicenda simbolo, carica di significati pesantissimi: la violenza del Potere, la fragilità dello Stato di diritto, l’incapacità dello Stato italiano di fare i conti con le responsabilità dei suoi servitori, il pericolo che corre un ragazzo che finisce nelle mani di uomini che indossano la divisa di chi garantisce la nostra sicurezza o il camice bianco di chi tutela la nostra salute. Stefano Cucchi è morto. Lo Stato che lo aveva preso in custodia ha restituito solo un cadavere. Ma quel cadavere parla. E tutti lo dobbiamo ascoltare.

Chi è l'autore

Carlo Bonini

nato nel 1967 a Roma
E' inviato speciale del quotidiano “la Repubblica”, dove è arrivato dopo aver lavorato per “il manifesto” e “il Corriere della sera”. Ha pubblicato le due biografie La Toga Rossa (1998), storia del giudice Francesco Misiani e Il Fiore del Male, la vita di Renato Vallanzasca (1999), il reportage narrativo Guantánamo (2004), Il mercato della paura, scritto con Giuseppe D’Avanzo (2006), Acab. All Cops Are Bastards (2009) e con Giancarlo De Cataldo Suburra (2014) e La notte di Roma (2015). Per Feltrinelli, Il corpo del reato (2016).

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