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©Team-Trash-Girl

Storie di bullismo e spazzatura

Nadia è una ragazza come tante che all’età di 12 anni ha iniziato a raccogliere, ogni giorno, la spazzatura che trovava lungo la strada che percorreva per andare e tornare da scuola.

La sua motivazione era ed è davvero semplice: contribuire, nel suo piccolo, a rendere il suo quartiere più vivibile e pulito, compiendo un vero e proprio atto di ecologia. Con questi suoi atti di bellismo, in 6 mesi, ha riempito di immondizia e rifiuti di plastica 2 grandi container … ed è stato solo l’inizio!

Ma quindi, direte voi? Cosa ha di particolare questa storia?! In realtà questo suo comportamento ha scatenato, da parte di un gruppo di ragazzi della sua scuola, l’inizio di comportamenti negativi e discriminatori nei suoi confronti: veri e propri atti di bullismo, fino ad arrivare a chiamarla Trash Girl (ragazza spazzatura).

Nadia non si è curata più di tanto di quanti hanno cercano e cercano tuttora di metterla in ridicolo per le sue abitudini ecologiche e ha continuato e continua a fare tutto il possibile per salvaguardare l’ambiente: “Non smetterò di fare la cosa giusta a causa loro” ha affermato sui social, “e se mi chiameranno Trash girl, con il tempo capiranno e arriveranno a dirlo con rispetto. Sto facendo qualcosa per proteggere il mondo in cui vivo e ritengo che ognuno sia responsabile di mantenerlo al sicuro, invece di credere che tocchi sempre a qualcun altro”.

Le notizie sulla storia di Nadia sono diventate virali sul web, così come quelle riguardanti gli atti di bullismo attuati nei suoi confronti, tanto da farle arrivare un’immensa ondata di sostegno sul proprio profilo Facebook.

Forte di questo, ha creato su Facebook “Team Trash Girl”, una pagina pubblica con migliaia di followers in cui si parla della sua iniziativa e di altre simili.


Non solo. A tutti i suoi lettori Nadia ha chiesto di unirsi alla sua missione raccogliendo almeno tre pezzi di spazzatura ogni giorno nella propria comunità.

In tantissimi hanno già seguito il suo invito e in molti hanno lasciato anche dei commenti: “Ho appena letto la tua storia, e tu sei davvero una persona forte e indipendente. Il mondo ha bisogno di più persone come te. È difficile continuare a fare la cosa giusta quando si ha a che fare con i bulli, ma sei diventata più forte e hai dato vita a qualcosa di bello. Grazie.”

Un altro suo sostenitore ha scritto: “Sono un pescatore incallito e faccio tutto il possibile per mantenere la plastica e altri rifiuti fuori dalle acque che frequento. Grazie mille per aver fatto la tua parte nella tua zona. Sei una benedizione per questa Terra e non vedo l’ora di vederti ispirare gli altri! “.

Un’azienda di produzione, la Creative Nation, ha addirittura ideato una super eroina ispirata a Nadia, Trash Girl appunto, con la speranza che possa diventare la protagonista un fumetto diffuso nelle scuole per sensibilizzare i giovani sul tema cosi caro a Nadia.
Nadia_trash_girl cartoon - Creative Nation

Tutti noi possiamo aiutare Nadia, prestando attenzione a non buttare rifiuti di ogni genere, compresi i mozziconi delle sigarette per strada, dedicando anche solo due minuti del nostro tempo ogni giorno all’ambiente che ci circonda e all’impatto che possiamo avere su di esso.

Grazie a Nadia e a tutti i trash girls e boys che la seguiranno!

Il contenuto di questo articolo è liberamente tratto e tradotto dall’articolo di McKinley Corbley e integrato da Giusy Laganà, insegnante, scrittrice e Segretario Generale di FARE X BENE Onlus