Prima Effe

Bullismo

Nell’immaginario di molti adulti e di molti ragazzi e ragazze, risiede la convinzione che ci sia una grande differenza fra ciò che succede nella vita reale e ciò che invece capita nella rete.

L’effetto che fa’ ricevere un insulto di persona o essere fisicamente escluso da un gruppo di coetanei sembra avere un peso diverso rispetto alle stesse azioni filtrate però attraverso uno schermo.

Questa riflessione nasce nell’area delle situazioni quotidiane e dei “normali” rapporti e interazioni social, senza quindi pensare a temi quali il furto di identità, i profili segreti e privati o simili dove entrano in gioco e si commettono veri e propri reati.

I freni inibitori, ben attivi e vigili nelle relazioni vis a vis, spesso si sciolgono nelle interazioni online.

Si ha la sensazione di poter dire di più e in modo più diretto, quindi senza alcun filtro, se tra i due interlocutori vi è uno schermo che, non solo permette di essere più disinibiti, ma che ha anche l’aggravante di non far percepire le reazioni di chi riceve il messaggio. Lo stesso, infatti, può essere interpretato in maniera molto differente se detto a voce o se letto in un momento di distrazione, mentre magari si è concentrati in altre attività. Perciò, se parlando con un coetaneo/a, ci si accorge, per esempio, che si viene fraintesi o se ciò che stiamo dicendo sta ferendo l’altro/a, abbiamo modo, tempo e capacità per rimediare e spiegare il nostro punto di vista.

Lo stesso vale per uno scherzo. Si può capire attraverso la comunicazione non verbale, l’espressione della mimica facciale, la postura se chi riceve lo scherzo gradisce e comprende che si sta facendo dell’ironia o se invece si sta offendendo. Questo non può accadere se siamo online, ad esempio in una chat, perché non siamo in grado di comprendere con quale stato d’animo il destinatario/a accoglie le parole o le immagini che riceve, non guardiamo e non osserviamo l’interlocutore nella sua totalità.

L’effetto e le conseguenze di ciò che si riceve online sono però assolutamente reali. A volte peggiorano proprio per il fatto di non essere poi seguite da una spiegazione o da un chiarimento. Le sofferenze che creano sono amplificate dall’impossibilità di rimediare in tempo reale.

Una volta compreso e riconosciuto che le implicazioni derivanti dalle nostre azioni online sono assolutamente reali, si può prevedere che queste possano avere delle effettive conseguenze nella vita di altre persone. Avendo a mente questo si può pensare d’interagire online con le persone in maniera semplice, limpida e cercando sempre di mettersi nei panni di chi riceve e subisce. Il suggerimento che noi operatori diamo a ragazzi e ragazze è quello di essere più possibile aderenti a ciò che loro sono offline anche online, senza per ciò permettere alla rete di snaturare la loro natura ed unicità.

Annapaola Primavesi
Psicologa