Prima Effe

Bellismo

Il discorso di una peer educator…

Buon pomeriggio, il mio nome è Chiara, Chiara Maione. Ho 12 anni e mezzo e frequento la classe seconda media di una scuola alla periferia di Milano: Iqbal Masih.

Sono molto fortunata, perché ho degli insegnanti fantastici anche se a volte mi stupisco del fatto che forse alcuni non si rendono conto neppure di esserlo (così fantastici)… ingrigiti, dal ruolo che hanno nell’opinione comune della gente “i proff. della scuola pubblica”.

Nel corso di questi ultimi due anni ho partecipato a numerose iniziative formative attuate dall’associazione “FARE X BENE” per dire NO al bullismo e ad ogni forma di discriminazione e violenza, come quella di genere.

Ho partecipato ai contest lanciati da FARE X BENE e agli eventi organizzati  divertendomi molto, ma allo stesso tempo prendendo più consapevolezza di me stessa e di questi problemi.

All’inizio ho deciso di partecipare per curiosità. Sono infatti una persona molto curiosa. Ma poi ho scoperto quanto sia bello condividere emozioni, riflessioni e sensazioni con i miei coetanei e attraverso questo percorso capire come sia importante e non scontata l’educazione al RISPETTO.

Rispetto ed accettazione di noi stessi e degli altri.

Ricordo, con particolare emozione, il pomeriggio trascorso con altri ragazzi nella palestra di una scuola del nostro Istituto per realizzare il video, con il regista Federico Brugia, che avrebbe lanciato un contest per la lotta al bullismo/cyberbullismo.

Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio rispondendo a domande poste dei nostri educatori ed è stato incredibile e commovente.  Io stessa non pensavo che alcuni dei ragazzi presenti avessero provato tanta sofferenza e soprattutto ho capito che è bello essere testimone contro la discriminazione, la violenza ed il bullismo e non bisogna aver paura.

Ho realizzato anche io un video di 60 secondi che invitava altri ragazzi a farne altrettanti per fare in modo che il nostro NO al bullismo diventasse virale.

Sono orgogliosa di aver partecipato con il mio slogan finale che era “siamo unici, siamo tutti un’armonia di bellissimi difetti”.

Mi ritengo fortunata, perché fino ad ora non ho vissuto gravi forme di bullismo.

A volte anche io certo, sono stata presa in giro, ma ho sempre pensato come direbbe Dante, che ho studiato quest’anno, “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”….e così mi sono lasciata scivolare tutto addosso. Anche perché la soddisfazione più grande che puoi dare ad un bullo e proprio quella di vedere che è riuscito a ferirci.

Questo l’ho capito anche grazie a FARE X BENE.

Invece concentriamoci su noi stessi, su chi siamo, sui nostri interessi e scopriamo le nostre passioni. Io ad esempio ho due grandi passioni: il nuoto e la musica, suono l’arpa.

Sono veramente convinta che avere delle passioni ci faccia stare bene  e anche se la nostra passione non dovesse diventare il nostro lavoro ci farà sentire sempre meno soli, ci riempirà la vita e in qualsiasi momento ci aiuterà a non perderci.

E’ bello canalizzare le nostre energie in questo modo.  Oltre a farci stare meglio e a renderci più sicuri ci impedirà di sprecare tempo a fare del male gratuitamente al prossimo. Inoltre, una passione si può condividere e questo favorisce il dialogo e lo scambio tra noi coetanei. Il dialogo è molto importante sia tra noi ragazzi, ma anche con gli adulti ..non dobbiamo chiuderci in noi stessi.

Mi ha molto colpito l’affermazione di alcuni ragazzi che dicevano di non raccontare nulla ai genitori perché si vergognavano. E’ importantissimo invece mantenere un dialogo con gli adulti, genitori ed insegnanti. Ed è anche importantissimo essere solidali e cooperare tra  noi ragazzi.

Nell’ambito delle iniziative di FARE X BENE abbiamo affrontato anche diffusamente il tema dell’uso consapevole di internet. L’utilizzo dei dispositivi digitali e dei social network offre notevoli opportunità, ma bisogna comprenderne anche i rischi e i pericoli che vi possono essere. Insomma, non bisogna demonizzare internet e i social ma essere preparati ad un uso consapevole e volto a veicolare messaggi positivi e non certo a fare del cyberbullismo.

Noi viviamo nella società dell’immagine, siamo più abituati alle immagini che alle parole. Ma le parole hanno un peso e a volte fanno più male  delle botte.

Pensiamoci ed agiamo di conseguenza, testimoniando tra di noi il rifiuto verso tutte le forme di violenza e di discriminazione ricordando che CHI CI AMA NON CI FA DEL MALE.

Grazie Fare per bene, con il tuo aiuto possiamo diventare ragazzi consapevoli e adulti, forse un giorno, migliori.

(…..soprattutto grazie Giusy)

Chiara Maione