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La storia di Alessandra Cortesia comincia a diventare bellissima nell’ottobre dello scorso anno a Buenos Aires.

Agli Youth Olympic Games (Olimpiadi Giovanili) di Buenos Aires, infatti,  Alessandra – nome d’arte bgirl Lexy – ha vinto uno storico argento nel mixed team in coppia con l’argentino Mariano Carvajal, in una disciplina come la break dance che faceva il suo debutto in una rassegna a cinque cerchi.

La sua vittoria però arriva da molto più lontano, dalla sofferenza e dalle umiliazioni quotidiane da lei subite per anni, quando era adolescente, ad opera dei suoi compagni.

Questi ultimi l’hanno presa in giro, emarginata e bullizzata, mandandole lettere minatorie e costringendola a atti di sudditanza, come portare gli zaini pesanti di alcuni compagni, fare i compiti per loro e prendere voti bassi nelle materie dove era la più brava.

Lei non si è arresa e ha reagito, aiutata anche dai suoi genitori: “Alle elementari e alle medie ero tra le più basse, portavo capelli corti e vestiti larghi” ha raccontato emozionata Alessandra, continuando “Un gruppo di ragazzine mi costringeva, in cambio di una finta amicizia, a caricarmi in spalla zaini pesanti, a prendere voti più bassi degli altri. Spesso ricevevo lettere minatorie. Tutto è cambiato quando mamma ne ha trovate alcune nella mia camera e siamo stati aiutati anche da uno psicologo. Adesso non ci penso più, è tutto superato, anche se ferire la testa di una persona fa più male del dolore fisico. La mia famiglia e la break dance mi hanno aiutata a spazzare via tutto“.

E con grande forza di volontà ha trovato fiducia in sé stessa e il suo riscatto nella danza, allenandosi anche quattro ore al giorno!!

La sua forza interiore è stata riconosciuta dal Quirinale e dal Presidente Mattarella, che il 13 marzo 2019 l’ha premiata, insieme ad altri 28 giovani esempi da seguire nati tra il 1999 e il 2008, con l’attestato d’onore “Alfiere della Repubblica” e ha concluso la cerimonia con queste parole: “Nulla regge senza impalcatura. La nostra società, il nostro vivere insieme non starebbe in piedi senza la solidarietà. Voi l’avete praticata e dimostrata”.

Lo sport come risposta ai bulli e come esempio da seguire per i propri compagni e coetanei, questo emerge forte dalle parole pronunciate da Alessandra dopo la premiazione: “È stata un’emozione incredibile, un momento indelebile nella mia mente. Ringrazio il Presidente Mattarella, la mia famiglia, la FIDS e gli Street Warriors. Con questo riconoscimento spero di poter essere un esempio, di poter aiutare chi vive la stessa difficoltà che ho dovuto affrontare quando ero più piccola. Mi auguro – ha concluso – che la mia storia e il mio riscatto attraverso lo sport possano salvare altri. Noi siamo la chiave di noi stessi, basta aprire la porta nella quale si è costretti a vivere per trovare una nuova luce”.