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SALVARSI.
GLI EBREI ITALIANI SFUGGITI ALLA SHOAH, 1943-1945

Liliana Picciotto, Salvarsi. Gli ebrei italiani sfuggiti alla Shoah, 1943-1945 Einaudi, 2018

I SALVATORI DI EBREI
Picciotto lavorando presso il Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano era nella posizione migliore per affrontare un tema che spesso è stato oggetto di strumentalizzazioni. Il ruolo dei salvatori di ebrei è stato fondamentale nella salvezza di migliaia di ebrei in Italia e in Europa, ma esso ha assunto uno spazio soverchiante nel discorso pubblico giungendo a sopravvalutare o deformare vicende di salvataggio, e in alcuni casi ad inventare artatamente o a gonfiare clamorosamente casi di salvatori, trasformati in veri e propri “santi”. È questo, ad esempio il noto caso del ciclista Gino Bartali: sul suo ruolo di salvatore non esistono effettivamente documenti scritti, solo alcune testimonianze orali non più verificabili.

10.000 STORIE DI SALVEZZA
La ricerca di Liliana Picciotto e dei suoi collaboratori ha ricostruito il destino di circa 10.000 salvati, un terzo dei sopravvissuti su suolo italiano, gettando luce sulle innumerevoli circostanze che consentirono a un numero considerevole di ebrei italiani di salvarsi. Picciotto dimostra chiaramente che il ruolo degli italiani nella salvezza fu rilevante, ma non può essere sopravvalutato e certamente nulla ha a che vedere con un supposto carattere degli italiani: stereotipo che appartiene esclusivamente al “mito del bravo italiano”. Il volume rimette tra l’altro al centro l’intraprendenza degli stessi ebrei italiani nelle strategie e nei percorsi della salvezza. E lo fa ricostruendo un’ amplissima casistica di situazioni, soprattutto con il ricorso a centinaia di testimonianze orali alcune delle quali sono proposte nel volume.

LA RESISTENZA E LA CHIESA
Salvarsi si sofferma particolarmente su due soggetti collettivi coinvolti con gradi diversi nel salvataggio degli ebrei italiani, per delimitarne il ruolo, specie nel primo caso: la Resistenza italiana e la Chiesa cattolica. Il volume mostra come il coinvolgimento della Resistenza partigiana nella salvezza fu del tutto marginale, se non attraverso la creazione di alcune reti o grazie all’iniziativa di singoli individui. Per quanto riguarda la Chiesa, molti conventi e parrocchie si aprirono in particolare a Roma e in altre città. Contò l’iniziativa di singoli membri del clero e talora di prelati. Non vi furono certamente tuttavia – e comunque non sono stati finora documentati – ordini di salvataggio da parte delle alte gerarchie e certamente da parte di Pio XII.

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